venerdì 18 maggio 2018

Come si depilavano le donne nel Medioevo: parola di Trotula de' Ruggiero!

Buonasera!

Iniziamo subito con un argomento che non si sente tutti i giorni.
Qualcuno di voi ci ha mai pensato? Come si depilavano le donne nel Medioevo?
Sappiamo che gli uomini potevano utilizzare i rasoi,forgiati taglienti ma non tanto affilati.


Rasoi a lama fissa, fondo fortemente corroso.Sud della Germania tra il 1200 e 1300


Ma le donne?
Lasciate la leggenda degli aghi roventi essere una leggenda, abbiamo fonti scritte che ci raccontano tutt'altra storia.
Prima fonte, Trotula de' Ruggero (1050-1097) una fra le prime donne "medico" del Medioevo, lavorò per la Scuola Medica Salernitana, famosa in tutto il mondo per i suoi eccellenti studi e dottori.
Trotula scrisse vari trattati per le donne , tra cui il "De ornatu mulierum"  una sorta di guida  nel campo della cosmesi.
Il primo capitolo tratta proprio della depilazione.
Subito si scopre che le donne utilizzavano un'antenato della nostra ceretta!
Proprio così :un unguento composto da calce viva e polvere di orpimento, che per chi non lo sapesse è un minerale di color giallo molto simile all'oro.
Qui la ricetta di Trotula per creare questo unguento:

 "Metti in un vaso di terracotta tre once (30 grammi ndr) di calce viva accuratamente setacciata e cuoci per la farinata , aggiungi un'oncia di polvere di orpimento, e continua a cuocere controllando il grado di cottura per la punta d'una penna. Bada che la pomata non rinsecchisca per eccessiva cottura "

Esisteva un altro modo per preparare questa pomata :

"Prendi calce viva e polvere di orpimento, ponile in un sacchetto di lino e lasciare bollire a lungo; se il composto risultasse troppo denso, diluiscilo con acqua appena attinta. Sappi che la polvere disseccata è efficace a corrodere carne infetta e fa ricrescere i capelli caduti a causa della tigna; prima di cospargere la polvere, ungere la parte malata con olio e miele"

Dopo la preparazione dell'unguento la donna o si recava ai bagni oppure si faceva preparare dei bagni di vapore: in che modo? riscaldando dei mattoni sul fuoco e poi gettandoli in acqua: la donna si doveva mettere sopra. Oppure bisognava scavare una buca nel terreno, posare le pietre roventi e gettarvi via via l'acqua. Naturalmente questo portava la donna a sudare che doveva immergesi nell'acqua calda e poi asciugarsi con un telo di lino.

Ma quali erano gli strumenti per radersi?
Naturalmente sappiamo che la ceretta andava strappata a mano, ma esistevano altri oggetti che aiutavano a rendere la pelle più levigata possibile.
Principalmente viene riportato che le donne utilizzassero "una spatola di legno e vetro ripetutamente strofinata sulle parti da trattare "

Abbiamo un'altra fonte, un anonimo scrive su un libro datato prima del XIV secolo:

“Un depilatorio che cava i peli sicché mai rinascano in tempo alcuno: 
in una scodella di terra metti calce viva e sei parti d’acqua; 
e stia la calce in detta acqua tre dì. 
Poi secca la detta calce in una pignatella e rimetti sei parti d’acqua 
e una di parte di orpimento (arsenico di color giallo oro) 
e stia tanto al sole che sia ben forte. 
E assaggialo con piuma di gallina e se è troppo forte, 
temperalo con acqua; e se non pelasse e fosse troppo chiaro, 
metti calce e orpimento in parti uguali; e sarà fatto”.



Per quanto riguarda l'inserimento di aghi roventi nei bulbi piliferi non ho trovato fonti che attestano che sia la verità, per cui, personalmente rimane una leggenda.
Donna medievale


Il mio piccolo intervento finisce qui! Spero vi sia piaciuto!
Laura 

Le fonti da me usate sono:
Trotula de' Ruggiero, L'armonia delle donne. 2014 Piero Manni s.r.l
Donna che si fa un bagno





















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